- Le presenti Domande frequenti servono unicamente informare. Le disposizioni legali e le Istruzioni e circolari della SEM sono determinanti.
- Le disposizioni sull'integrazione valgono essenzialmente per tutti gli stranieri. La Legge federale sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) determina i criteri d’integrazione. Questi criteri sono importanti per quanto riguarda la concessione, la proroga o la revoca delle autorizazioni. Vedi sotto a partire dal punto «Criteri e accordi d’integrazione».
- Qui troverete le coordinate dei consultori presenti nei vostri rispettivi Cantoni:
Conferenza svizzera dei Servizi specializzati nell’integrazione (CoSI)
- Qui troverete alcune domande e risposte riguardanti la cittadinanza svizzera e la naturalizzazione:
FAQ – Cittadinanza svizzera
1. Il soggiorno in generale
Quali sono i tipi di permesso esistenti?
-
Libretti per stranieri
(3.1.7 Libretti per stranieri)
-
Permesso di dimora
(3.3 Permesso di dimora)
-
Permesso di domicilio
(3.4 Permesso di domicilio)
Quando posso ottenere il permesso di domicilio?
-
Permesso di domicilio
(3.4 Permesso di domicilio)
2. Criteri e accordi d’integrazione
Che cosa sono i criteri d’integrazione?
Il rilascio, la proroga e la revoca del permesso di dimora o di domicilio competono alle autorità cantonali in materia di migrazione. Nelle loro decisioni, queste autorità tengono conto degli interessi pubblici nonché della situazione privata e dell’integrazione degli interessati. In questo contesto si basano su quattro criteri d’integrazione definiti nella legge federale sugli stranieri e la loro integrazione (art. 58a LStrI). Le autorità in materia di migrazione esaminano
- la partecipazione alla vita economica o l’acquisizione di una formazione
- il rispetto della sicurezza e dell’ordine pubblici
- il rispetto dei valori della Costituzione federale
- e le competenze linguistiche (si veda più avanti: «Requisiti linguistici»).
I singoli criteri d’integrazione vengono illustrati qui di seguito.
Chi deve soddisfare i criteri d’integrazione?
In linea di principio, i criteri d’integrazione si applicano a tutti gli stranieri. Alcune disposizioni in tema d’integrazione riguardano i titolari di un permesso di dimora o domicilio, tra cui figurano anche i rifugiati riconosciuti, le persone ammesse provvisoriamente e i rifugiati ammessi provvisoriamente.
In linea di principio, il rilascio o la proroga di un permesso presuppone che siano soddisfatti i criteri d’integrazione. Le autorità migratorie esaminano ogni caso individualmente e tengono conto delle circostanze personali degli stranieri (nonché, in particolare, degli interessi dei minori). Emanano le loro decisioni conformemente al principio di proporzionalità. Questo significa che, laddove in un caso specifico non siano soddisfatti tutti i criteri d’integrazione e pertanto il permesso non sia prorogato, le autorità tengono conto dei motivi e delle circostanze individuali. In questo contesto si fondano sulla prassi giudiziaria in essere.
La regolamentazione del soggiorno e il ricongiungimento familiare con cittadini UE/AELS nonché la perdita del diritto di residenza sono retti in maniera esaustiva nei rispettivi accordi sulla libera circolazione delle persone. Si veda anche:
FAQ sulla libera circolazione delle persone
Che cosa s’intende per «partecipazione alla vita economica»?
Gli stranieri dovrebbero essere in grado di provvedere a sé stessi e alla propria famiglia (p.es. grazie a un reddito regolare, a un capitale o a prestazioni di terzi cui hanno diritto).
Chi percepisce un aiuto sociale non partecipa alla vita economica ai sensi di questa disposizione. La percezione di un aiuto sociale può pertanto portare alla revoca del permesso di soggiorno. Nel caso specifico è tenuto conto dei motivi all’origine della percezione di un aiuto sociale (p.es. disabilità, malattia o altri motivi personali gravi che ostacolano la partecipazione alla vita economica; si veda «Quando la percezione dell’aiuto sociale ha conseguenze sotto il profilo del diritto in materia di stranieri?»).
Che cosa s’intende per «acquisizione di una formazione»?
L’acquisizione di una formazione comporta, in particolare, la partecipazione a formazioni o formazioni continue nel quadro della formazione formale (p.es. un apprendistato con un attestato professionale federale o un certificato di capacità; la frequenza di una scuola secondaria tecnica o di un liceo, ecc.). Nel valutare il soddisfacimento di questo criterio è tenuto conto delle circostanze personali (p.es. disabilità, malattia, difficoltà di apprendimento).
L’acquisizione di una formazione comprende anche la partecipazione a offerte formative che preparano a una formazione formale (offerte passerella, decimo anno scolastico, semestre di motivazione, misure di qualificazione, ecc.).
Che cosa s’intende per «rispetto della sicurezza e dell’ordine pubblici»?
Questi alcuni esempi di rispetto della sicurezza e dell’ordine pubblici:
- reputazione ineccepibile secondo un estratto del casellario giudiziale
- rispetto delle decisioni delle autorità
- ossequio di obblighi di diritto pubblico o privati (p.es. assenza di esecuzioni o di debiti fiscali, versamento tempestivo di alimenti, ecc.)
- cooperazione con le autorità (autorità in ambito sociale, autorità scolastiche, autorità in materia di esecuzioni e fallimenti, ecc.)
Che cosa s’intende per «rispetto dei valori della Costituzione federale»?
I valori della Costituzione federale comprendono i principi fondamentali, i diritti fondamentali e gli obblighi della Svizzera. Questi alcuni esempi di violazione dei valori della Costituzione federale:
- violazione dell’obbligo scolastico
- mancanza di tolleranza verso altri gruppi e/o religioni
- violazione della parità donna-uomo
Il rilascio o la proroga di un permesso di soggiorno può essere vincolato/a ad altri criteri?
Sì, laddove costatino un particolare bisogno d’integrazione (ossia laddove non siano soddisfatti i criteri d’integrazione), i servizi cantonali di migrazione possono formulare delle condizioni o esigere la conclusione di un accordo d’integrazione (si veda «Che cosa sono gli accordi d’integrazione?»).
Che cosa sono gli accordi d’integrazione?
Un accordo d’integrazione indica quale contributo gli stranieri devono fornire nel quadro della loro integrazione, per esempio imparare la lingua locale. L'accordo stabilisce obiettivi corrispondenti. I Cantoni possono emettere raccomandazioni d’integrazione per i familiari che raggiungono cittadini svizzeri e per le persone provenienti dall’UE/AELS.
L’applicazione degli accordi d’integrazione varia da un Cantone all’altro.
Maggiori informazioni sono reperibili qui:
Requisiti d’integrazione secondo il diritto in materia di stranieri
Il rilascio del permesso di domicilio può essere vincolato a ulteriori criteri?
Il rilascio del permesso di domicilio presuppone che gli stranieri siano integrati e soddisfino determinati termini di residenza. Questo significa che devono essere soddisfatti i criteri d’integrazione (si veda «Che cosa sono i criteri d’integrazione?»). Il rilascio del permesso di domicilio non è invece vincolato a ulteriori condizioni.
3. Requisiti linguistici
Quali competenze linguistiche sono richieste?
Per il ricongiungimento familiare, il rilascio di un permesso di dimora o di domicilio nonché la naturalizzazione agevolata occorre fornire la prova delle competenze linguistiche richieste per la lingua nazionale parlata nel luogo di residenza. I requisiti per quanto riguarda le competenze linguistiche variano in funzione del permesso. Una panoramica è reperibile qui:
Competenze linguistiche
Sono previste deroghe ai requisiti linguistici?
Una persona può non essere in grado di acquisire una buona conoscenza di una lingua nazionale a causa della sua disabilità o di difficoltà di apprendimento, lettura o scrittura o di altre circostanze personali importanti. In questi casi l’autorità migratoria prescinde dal requisito delle conoscenze linguistiche sufficienti.
Come vanno dimostrate le competenze linguistiche? Quali sono i certificati linguistici riconosciuti?
Le competenze linguistiche richieste devono essere dimostrate in base a un certificato linguistico riconosciuto. È consentita una deroga per chi dimostra che la lingua parlata nel luogo di residenza è la propria madrelingua oppure ha assolto almeno tre anni della scuola dell’obbligo oppure una formazione di livello secondario II (p.es. apprendistato o liceo) o terziario (p.es. università o SUP) in quella lingua. Il certificato linguistico per dimostrare le competenze linguistiche deve soddisfare i requisiti di qualità generalmente riconosciuti a livello internazionale. La SEM pubblica un elenco dei certificati linguistici riconosciuti. L’elenco, costantemente aggiornato, indica i certificati linguistici validi quali prove delle competenze linguistiche nel quadro delle procedure secondo il diritto in materia di cittadinanza e di stranieri.
Lista dei certificati di lingua riconosciuti (PDF, 294 kB, 01.10.2024)
I requisiti linguistici vigono per tutta la Svizzera o variano da un Cantone all’altro?
Le competenze linguistiche richieste secondo il diritto in materia di stranieri (rilascio del permesso di dimora e di domicilio) sono definite dalla Confederazione. Sono reperibili qui:
Competenze linguistiche
I requisiti linguistici secondo il diritto in materia di cittadinanza (passaporto svizzero, risp. naturalizzazione) costituiscono requisiti minimi. I Cantoni possono definirne di più elevati.
Il mio datore di lavoro può esigere competenze linguistiche maggiori?
In linea di principio un datore di lavoro può esigere un determinato livello linguistico ove ciò sia necessario per l’espletamento dell’attività lavorativa. Un’eventuale condizione posta dal datore di lavoro non ha tuttavia nulla a che fare con la procedura secondo il diritto in materia di stranieri.
4. Mancata proroga del permesso di dimora e commutazione
Quando il permesso di dimora (permesso B) può essere revocato o non essere prorogato?
Ci sono diversi motivi per i quali le autorità possono decidere di revocare un permesso di dimora – in particolare in caso di condanna a una pena privativa della libertà di una certa durata o di dipendenza dall’aiuto sociale (si veda la voce «aiuto sociale») o in caso di inosservanza di un accordo d’integrazione senza un motivo scusabile.
Il rilascio del permesso di dimora può essere vincolato a condizioni. Le autorità possono, per esempio, esigere che l’interessato assolva entro un determinato termine un corso di lingua o d’integrazione. Se questa condizione non è soddisfatta le autorità possono rifiutare la proroga del permesso. La decisione di revocare o non prorogare un permesso di dimora deve sempre tenere conto del principio di proporzionalità.
Il permesso di domicilio (permesso C) può essere revocato?
Le autorità cantonali competenti possono revocare il permesso di domicilio, in particolare se lo straniero viola gravemente la sicurezza e l’ordine pubblici o dipende in maniera durevole e considerevole dall’aiuto sociale (valore indicativo: l’aiuto sociale percepito supera gli 80 000 franchi e la durata di percezione è di almeno due o tre anni). La decisione di revocare un permesso di domicilio deve sempre tenere conto del principio di proporzionalità.
Il mio permesso di domicilio (permesso C) può essere trasformato in un permesso di dimora?
Sì, se non sono soddisfatti i criteri d’integrazione il permesso di domicilio può essere trasformato in un permesso di dimora (permesso B).
5. Ricongiungimento familiare
Quando posso farmi raggiungere dai miei familiari? Quali sono i termini da osservare?
I presupposti per il ricongiungimento familiare variano in funzione dello statuto di soggiorno.
- Per i cittadini UE/AELS non sono previsti termini per il ricongiungimento familiare
(si vedano le FAQ sulla libera circolazione delle persone)
- Per i familiari di cittadini svizzeri, di stranieri titolari di un permesso di domicilio (permesso C) o di un permesso di dimora (permesso B) e di persone ammesse provvisoriamente (permesso F) sono previsti termini per il ricongiungimento familiare: a titolo di esempio, queste persone devono sollecitare il ricongiungimento del coniuge e dei figli minorenni entro cinque anni. A partire dai dodici anni di età, i figli devono raggiungere i genitori entro dodici mesi. Oltrepassati tali termini, il ricongiungimento familiare è autorizzato unicamente in presenza di importanti motivi familiari.
- Le persone ammesse provvisoriamente e i rifugiati ammessi provvisoriamente possono farsi raggiungere dai familiari (coniuge, partner registrato e figli non coniugati minori di 18 anni) al più presto tre anni dopo la concessione dell’ammissione provvisoria.
Quali altri presupposti occorre osservare per il ricongiungimento familiare?
Occorre osservare i presupposti seguenti:
- la famiglia vive insieme in un appartamento consono ai propri bisogni (valore di riferimento: il numero di locali corrisponde al numero di persone meno uno).
- Il coniuge di un titolare di un permesso di domicilio (permesso C) o di dimora (permesso B) o di una persona ammessa provvisoriamente (permesso F) deve dimostrare di essere iscritto a un’offerta di promozione linguistica. Un anno dopo l’entrata deve dimostrare di aver acquisito conoscenze di livello A1 della lingua nazionale parlata nel luogo di residenza.
FAQ sulla prova delle competenze linguistiche (PDF, 177 kB, 09.12.2022)
I requisiti linguistici si applicano anche al ricongiungimento dei figli?
Il ricongiungimento di figli non coniugati minori di 18 anni non presuppone competenze linguistiche di sorta.
6. Percezione dell’aiuto sociale
Che cos’è l’aiuto sociale?
L’aiuto sociale sostiene finanziariamente le persone che, in una situazione di necessità, non sono in grado di provvedere con mezzi propri al proprio sostentamento. Le ragioni all’origine della situazione di necessità non sono, di principio, rilevanti.
Chi beneficia dell’aiuto sociale?
Di norma l’aiuto sociale è corrisposto a persone che soggiornano regolarmente in Svizzera a lungo termine e vengono a trovarsi in una situazione di necessità finanziaria. Può trattarsi anche di persone oggetto di una procedura d’asilo in atto (permesso N) e di persone ammesse provvisoriamente (permesso F); in questi casi è corrisposto un cosiddetto aiuto sociale nel settore dell’asilo.
Deroghe: sono escluse dall’aiuto sociale le persone prive di un titolo di soggiorno, le persone non domiciliate in Svizzera (persone in transito, turisti) e le persone oggetto di una decisione di allontanamento passata in giudicato o di una decisione di revoca del permesso di dimora o di domicilio passata in giudicato. Queste persone hanno tuttavia diritto a un soccorso d’emergenza (si veda «Chi beneficia del soccorso d’emergenza?»).
Che cos’è il soccorso d’emergenza?
Secondo la Costituzione federale, tutte le persone residenti in Svizzera hanno diritto a un aiuto in caso di necessità. Il soccorso d’emergenza assicura la sopravvivenza. La sua entità è inferiore a quella dell’aiuto sociale. Il soccorso d’emergenza è solitamente concesso sotto forma di prestazioni in natura.
Chi beneficia del soccorso d’emergenza?
Chi non ha diritto a percepire l’aiuto sociale può sollecitare un soccorso d’emergenza presso il Cantone o il Comune.
Che cosa finanziano l’aiuto sociale o altre istituzioni?
- L’aiuto sociale o altri enti incaricati coprono i bisogni di base (in particolare le spese per il cibo, l’abbigliamento, l’alloggio, le cure mediche di base) e quindi serve principalmente a garantire la sussistenza di base.
- L’aiuto sociale può finanziare altre misure di sostegno e prestazioni, per esempio: misure a favore dell’integrazione professionale e sociale (quali corsi di lingua, formazioni e formazioni continue, occupazione), prestazioni in ambito sanitario, indennità d’integrazione, prestazioni per le famiglie (p.es. attività di svago per i bambini).
- Le prestazioni complementari all’assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) e all’assicurazione invalidità (AI).
- Gli anticipi sugli alimenti (se i contributi di mantenimento per i figli non sono versati o sono versati in modo incompleto o irregolare) e sono assunti i costi delle misure di protezione dei bambini e degli adulti.
A quanto ammonta l’aiuto sociale?
In linea di principio, l’entità dell’aiuto sociale è commisurata al bisogno concreto – una famiglia con figli ottiene per esempio un aiuto maggiore rispetto a una persona singola. I servizi sociali cantonali o comunali calcolano l’importo dell’aiuto sociale che riceve una persona e, eventualmente, la sua famiglia.
L’entità dell’aiuto sociale versato ai richiedenti l’asilo (permesso N) e agli stranieri ammessi provvisoriamente (permesso F) è generalmente inferiore rispetto agli altri beneficiari dell’aiuto sociale. Si veda anche:
Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale COSAS
La percezione dell’aiuto sociale può avere conseguenze sotto il profilo del diritto in materia di stranieri?
Sì, la percezione dell’aiuto sociale può avere conseguenze sotto il profilo del diritto in materia di stranieri. In linea di principio ognuno è tenuto a provvedere a sé stesso e alla propria famiglia. La percezione dell’aiuto sociale non porta in automatico a conseguenze sotto il profilo del diritto in materia di stranieri: l’autorità migratoria cantonale decide caso per caso, conformemente al principio di proporzionalità.
Quando la percezione dell’aiuto sociale ha conseguenze sotto il profilo del diritto in materia di stranieri?
L’autorità migratoria cantonale decide sempre caso per caso. Pondera diversi criteri (si vedano i criteri d’integrazione) e decide in maniera proporzionale. Pondera in particolare gli interessi personali del singolo a continuare a risiedere in Svizzera e l’interesse pubblico ad allontanare questa persona a causa dell’onere che rappresenta per le finanze pubbliche.
L’elemento determinante per le decisioni dell’autorità migratoria che portano a conseguenze secondo il diritto in materia di stranieri è la percezione dell’aiuto sociale di base, che serve a garantire la sussistenza (si veda «Che cosa finanzia l’aiuto sociale?» e il punto a «La percezione di prestazioni complementari può avere conseguenze secodo il diritto in materia di stranieri?).
Nella sua decisione l’autorità migratoria considera lo sforzo o meno da parte della persona di trovare un impiego. Tiene conto inoltre dell’eventuale impossibilità di svolgere un’attività lucrativa a causa di una malattia, di una crisi economica o di una pandemia (si veda «Partecipazione alla vita economica»).
In linea di principio ci si aspetta un inizio o una ripresa dell’attività lavorativa entro un anno dalla nascita di un figlio.
Quali prestazioni, in caso di percezione dell’aiuto sociale, non hanno, di norma, conseguenze sotto il profilo del diritto in materia di stranieri?
L’autorità migratoria cantonale esamina ogni caso individualmente e tiene conto della situazione personale dell’interessato. Di norma la percezione delle seguenti prestazioni non ha conseguenze negative sulla decisione.
- Quando una persona, per sostenere le spese di mantenimento e per ridurre la propria dipendenza dall’assistenza sociale, si adopera a partecipare a misure di integrazione o a formazioni di base o continue, può beneficiare per un più lungo periodo del relativo sostegno. Nella sua decisione individuale, l’Ufficio cantonale della migrazione, tiene conto dell’aiuto sociale ricevuto durante lo svolgimento delle relative misure e dei costi sostenuti dalla famiglia per l’accudimento dei bambini.
- L’autorità migratoria esamina inoltre se la persona soddisfa gli altri criteri d’integrazione e tiene conto della sua situazione personale/familiare. Nel caso di minorenni tiene conto dell’interesse del minore. La percezione dell’aiuto sociale nell’ambito della protezione dell’infanzia e degli adulti secondo il diritto civile non porta, in linea di principio, alla revoca o alla mancata proroga del permesso di dimora o di domicilio.
- Allo stesso modo, la percezione di un anticipo sugli alimenti e le riduzioni dei premi dell’assicurazione malattia obbligatoria non hanno ripercussioni negative per l’interessato.
La percezione di prestazioni complementari può avere conseguenze secondo il diritto in materia di stranieri?
Per i cittadini UE/AELS e per i familiari che raggiungono un cittadino di Stato terzo in Svizzera, la percezione di prestazioni complementari può avere conseguenze secondo il diritto in materia di stranieri (si veda il punto «Che cosa finanzia l’aiuto sociale?»). Non può tuttavia portare alla revoca del permesso di dimora o di domicilio.
Quali sono le possibili conseguenze sotto il profilo del diritto in materia di stranieri in caso di percezione dell’aiuto sociale?
Previo esame delle circostanze del caso individuale, l’autorità migratoria può emanare le decisioni seguenti (si veda «Mancata proroga del permesso di dimora e sostituzione del permesso di domicilio con un permesso di dimora»):
- revoca del permesso di dimora o del permesso di soggiorno di beve durata (permessi B e L) e allontanamento
- sostituzione del permesso di domicilio (permesso C) con un permesso di dimora (permesso B)
- revoca del permesso di domicilio (permesso C) e allontanamento in caso di percezione durevole e considerevole dell’aiuto sociale
- rifiuto della richiesta di ricongiungimento familiare.
Posso farmi raggiungere dalla mia famiglia nonostante io percepisca l’aiuto sociale?
Di norma è possibile farsi raggiungere dai propri familiari unicamente se sono disponibili mezzi finanziari (p.es. un reddito) sufficienti al sostentamento dell’intera famiglia e non sono percepite prestazioni dell’aiuto sociale.
Deroghe: i cittadini UE/AELS che hanno un lavoro retribuito hanno diritto al ricongiungimento familiare indipendentemente dalla loro situazione finanziaria. Anche i membri della famiglia di cittadini svizzeri hanno diritto al ricongiungimento familiare, a condizione che non vi sia una dipendenza durevole e considerevole dall’aiuto sociale. Di norma, i rifugiati riconosciuti hanno parimenti diritto al ricongiungimento familiare, e questo a prescindere dalla loro situazione finanziaria.
Ultima modifica 25.08.2021