Studi
Bambini e giovani che beneficiano del soccorso d’emergenza nel settore dell’asilo. Un’analisi sistematica della situazione in Svizzera
Le condizioni in cui vivono i bambini e gli adolescenti che beneficiano del soccorso d’emergenza nel settore dell’asilo ne pregiudicano la salute e lo sviluppo. A destare preoccupazione è soprattutto il loro stato mentale. Urge pertanto intervenire, in particolare per quanto riguarda la salute fisica e mentale, la situazione degli alloggi, la scolarizzazione e l’integrazione sociale di questi minori.
Gli autori della perizia realizzata dall’Università di Neuchâtel («Le régime d’aide d’urgence et les droits de l’enfant») hanno inquadrato i risultati dello studio da un punto di vista giuridico (vd. sotto).
Gli autori della perizia realizzata dall’Università di Neuchâtel («Le régime d’aide d’urgence et les droits de l’enfant») hanno inquadrato i risultati dello studio da un punto di vista giuridico (vd. sotto).
Ordinazione (tedesco) (BBL Artikel-Nr. 420.967.D)
Ordinazione (francese) (OFCL N° d'article 420.967.F)
Comunicato del 30 settembre 2024
Il regime del soccorso d’emergenza e i diritti dei bambini. Perizia giuridica e studio sulla compatibilità con la Costituzione federale e la Convenzione sui diritti del fanciullo
Le condizioni in cui vivono i bambini e gli adolescenti che beneficiano del soccorso d’emergenza nel settore dell’asilo non sono compatibili né con la Costituzione federale né con il diritto internazionale perché il loro sviluppo fisico, mentale e sociale nonché la loro salute non sono sufficientemente tutelali. È necessario un cambiamento di paradigma.
Gli autori della perizia realizzata dall’Università di Neuchâtel hanno inquadrato da un punto di vista giuridico i risultati dello studio condotto dall’Istituto Marie Meierhofer per il bambino («Enfants et adolescents à l’aide d’urgence dans le domaine de l’asile») (vd. sopra).
Gli autori della perizia realizzata dall’Università di Neuchâtel hanno inquadrato da un punto di vista giuridico i risultati dello studio condotto dall’Istituto Marie Meierhofer per il bambino («Enfants et adolescents à l’aide d’urgence dans le domaine de l’asile») (vd. sopra).
Ordinazione (tedesco) (BBL Artikel-Nr. 420.968.D)
Ordinazione (francese) (OFCL N° d'article 420.968.F)
Comunicato del 30 settembre 2024
Naturalizzazione ordinaria in Svizzera. Nuova legge federale sulla cittadinanza: conseguenze e proposte per un sistema di naturalizzazione più inclusivo.
Dal 2018, ossia dall’entrata in vigore della revisione totale della legge federale sulla cittadinanza, la naturalizzazione ordinaria è divenuta più selettiva: è cioè significamene aumentata la quota di persone naturalizzate aventi un elevato livello di qualificazione e di reddito, a fronte di un netto calo di quelle poco qualificate e meno abbienti. Secondo lo studio, la selettività che emerge dall’analisi statistica dei dati è riconducibile sia a prescrizioni legali più restrittive sia ai margini di discrezionalità che la legge sulla cittadinanza concede ai Cantoni.
Ordinazione (UFCL N. di articolo 420.966.I)
Procedura di naturalizzazione agevolata degli stranieri della terza generazione: bilancio dopo tre anni (2018 – 2020)
Dal 15 febbraio 2018 gli stranieri nati in Svizzera e i cui nonni hanno vissuto in Svizzera possono fare domanda di naturalizzazione agevolata. Delle circa 25 000 persone interessate, tuttavia, alla fine del 2020 soltanto 1847 avevano ottenuto il passaporto rossocrociato. Nello studio in oggetto sono stati analizzati i motivi di questo risultato sconfortante e viene spiegato come la procedura per accedere alla naturalizzazione agevolata potrebbe essere semplificata.
Partenariato in materia di migrazione Svizzera-Nigeria: opportunità e rischi
Secondo il rapporto della CFM in materia, il potenziale dei partenariati in materia di migrazione è lungi dall’essere esaurito. In un’ottica globale questo strumento di politica estera, basato su un approccio partecipativo e dai contenuti molto flessibili, può contribuire a conciliare gli interessi dei Paesi di origine, di transito e di destinazione. Non mancano però i punti deboli: il margine d’azione delle autorità svizzere per quanto riguarda le politiche legate ai percorsi di migrazione legali è molto limitato e i vari attori svizzeri potrebbero definire meglio gli obiettivi comuni in vista di una politica migratoria coerente. Il rapporto della CFM si conclude con alcune raccomandazioni tratte dall’analisi del partenariato tra la Svizzera e la Nigeria, esemplare di un partenariato particolarmente riuscito.
Die Migrationspartnerschaft Schweiz-Nigeria
(Questo documento non è disponibile in italiano)
Die Migrationspartnerschaft Schweiz–Nigeria - Kurzbericht und Empfehlungen der EKM / Le partenariat migratoire entre la Suisse et le Nigéria - Rapport succinct assorti et recommandations della CFM
(Questo documento non è disponibile in italiano)
The Migration Partnership between Switzerland and Nigeria - Brief Report and Recommendation of FCM
Coesione e convivenza nei Comuni svizzeri. Come la migrazione viene percepita dalla popolazione residente.
Finora si è indagato poco su come la popolazione residente percepisca i cambiamenti legati alla migrazione, per esempio nel luogo di residenza, sul lavoro o nella vita pubblica. Lo studio fornisce un quadro diversificato delle sensibilità dei vari gruppi della popolazione: sebbene la migrazione venga percepita come parte del cambiamento sociale, non è la migrazione in sé a far paura, bensì gli effetti collaterali della crescita, come l’intensa edificazione, l’aumento del traffico o il temuto impoverimento della vita sociale. Un dato traspare inoltre con chiarezza: la maggior parte degli intervistati attribuisce grande importanza agli scambi a livello locale e alle possibilità di incontro.
Dibattiti sugli stranieri - Cronaca delle iniziative e contro-iniziative politiche in Svizzera
Gli aventi diritto di voto sono stati chiamati a esprimersi per la prima volta sull’«inforestierimento» nel 1970, nell’ambito dell’iniziativa Schwarzenbach. Da allora l’immigrazione è stata periodicamente oggetto di discussioni e interventi parlamentari dalla forte carica emotiva. Lo studio redatto su incarico della CFM ripercorre cinquant’anni di una retorica fatta di opposizioni e xenofobia, mostrando nel contempo però anche le controproposte a favore di una Svizzera aperta e progressista che si sono sempre inserite come filone parallelo.
































