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Pubblicato il 20 febbraio 2025

La povertà non è un reato

Negli ultimi anni, il legame tra il ricorso all’aiuto sociale e la minaccia di perdere il diritto di soggiorno si è fatto sempre più stretto nella legislazione in materia di stranieri. Persino le persone nate in Svizzera o che vi risiedono da tempo non osano praticamente più chiedere un sostegno finanziario in caso di necessità, temendo di compromettere così il loro diritto di soggiorno.

L’iniziativa parlamentare «La povertà non è un reato», adottata dal Parlamento, evidenzia la criticità di questa tendenza. Secondo la Commissione federale della migrazione CFM, le proposte di attuazione avanzate dalla CIP-N pregiudicano fortemente gli obiettivi dell’iniziativa. La CFM sottolinea la necessità di fissare una soglia elevata per la revoca del permesso di soggiorno in caso di percezione dell’aiuto sociale, ovvero molto più alta di quella prevista dalle proposte della CIP-N. A suo parere, tale revoca non dovrebbe essere ammessa dopo un soggiorno regolare di 10 anni in Svizzera. Inoltre, occorrerebbe dimostrare che la dipendenza dall’aiuto sociale è dovuta a una colpa personale rilevante e che la persona in questione ha mantenuto tale dipendenza in modo abusivo.