Risultati ufficiali
- Partecipazione:
- Totale:
- Sì:
- No:
- Cantoni Sì:
- Cantoni No:
51,29 %
2 762 770
984 574 (35,6 %)
1 778 196 (64,4 %)
0 0/2
20 6/2
Risultati in dettaglio
Conferenza stampa del 7 marzo 2021
Sotto trovate le informazioni sulla legge federale sui servizi d’identificazione elettronica (Legge sull’Id-e) che il DFGP aveva messo in rete prima della votazione del 7 marzo 2021
Dichiarazione per la TV
Video esplicativo
Conferenza stampa, 14 gennaio 2021
Per acquistare merci o servizi su Internet è di norma necessario dimostrare la propria identità. Per farlo sono previste oggi diverse procedure, spesso comprendenti un profilo utente e una password. Nessuna di queste procedure è tuttavia disciplinata da una legge o può contare sul fatto che la Confederazione ne garantisca la sicurezza e l'affidabilità. Consiglio federale e Parlamento hanno perciò elaborato una legge che disciplina l'identità elettronica riconosciuta dalla Confederazione, la cosiddetta Id-e. Contro la legge è stato lanciato il referendum; la votazione si svolgerà il 7 marzo 2021.
La nuova legge stabilisce le modalità con cui le persone possono essere identificate con certezza in Internet mediante un'identità elettronica (Id-e). Grazie a tale identificazione possono acquistare merci e servizi online in modo semplice e sicuro. È ad esempio possibile aprire un conto bancario o richiedere un documento ufficiale.
L'Id-e non è obbligatoria. Per ottenerla occorre richiederla a uno dei fornitori riconosciuti dalla Confederazione. Il fornitore inoltra la domanda alla Confederazione, affinché questa verifichi l'identità del richiedente e dia il nullaosta per il rilascio dell'Ie.
La realizzazione concreta dell'Id-e è delegata ai fornitori, vale a dire ad aziende, Cantoni o Comuni, su cui la Confederazione esercita un controllo costante.
Come ogni procedura di identificazione, il rilascio e l'utilizzo dell'Id-e possono chiamare in causa dati sensibili. La nuova legge prevede pertanto disposizioni particolarmente severe a tutela dei dati personali.
Parere del Consiglio federale e del Parlamento
Il Consiglio federale e il Parlamento sono favorevoli alla nuova legge per le ragioni seguenti:
- Molti prodotti e servizi si possono acquistare in Internet soltanto se ci si registra online.
- L’utente desidera effettuare la registrazione nel modo più semplice possibile, mentre il fornitore di un prodotto o di un servizio vuole sapere con certezza chi si registra.
- Lo Stato soddisfa entrambe queste due esigenze fissando nella nuova legge regole chiare e rigorose per una procedura di identificazione semplice ma sicura e affidabile sia per gli utenti che per i fornitori.
- In parole povere, la nuova prova elettronica dell’identità è costituita da un insieme di dati personali che è stato controllato dallo Stato. Questi dati possono essere utilizzati con un supporto adeguato, come ad esempio il cellulare, una carta clienti dotata di microchip o una chiavetta USB.
- Lo Stato non prescrive il supporto da utilizzare così come da decenni non stabilisce più quale apparecchio telefonico usare né con quale provider telefonare.
- Questo collaudato modello svizzero, dove lo Stato funge da garante ma autorizza applicazioni innovative e a misura di utente, è moderno e orientato al futuro.
- Lo Stato verifica e riconosce le applicazioni concrete e inoltre riconosce, controlla e sorveglia i relativi fornitori che possono essere organizzazioni o imprese private, ma anche unità amministrative cantonali e comunali.
- Lo Stato esercita dunque la sua funzione classica: emana regole giuridiche chiare e rigorose e ne sorveglia l’applicazione dal principio alla fine. A tale scopo inoltre istituisce due nuovi organi:
il Servizio delle identità presso l’Ufficio federale di polizia (fedpol) che, prima del rilascio di un’Id-e, verifica la correttezza dei dati personali.
la Commissione federale delle Ie (COMIe) che riconosce i fornitori e i loro sistemi e veglia sul rispetto della legge e
- La nuova legge impone a tutti i soggetti coinvolti obblighi rigorosi in merito alla protezione dei dati utilizzati per l’identificazione elettronica.
- I dati non possono essere impiegati per altri scopi, il che significa che i fornitori di servizi d’identificazione elettronica non possono comunicarli a terzi.
- L’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza ha un ruolo attivo nell’attuazione della legge. Nel complesso, le disposizioni sulla protezione dei dati previste dalla LSIe sono più severe rispetto agli standard usuali in materia.
- La LSIe disciplina un aspetto importante per i fornitori e gli utenti di prodotti e servizi online, offrendo una soluzione semplice ma sicura. L’attuale situazione non è soddisfacente poiché i comuni mezzi d’identificazione come indirizzo e-mail e password sono troppo poco sicuri e troppo poco vincolanti.
- La soluzione prevista dalla LSIe riduce l’onere amministrativo e quindi la burocrazia, il che è di importanza centrale per l’evoluzione dei settori dell’e commerce e dell’e government.
- La legge svolge dunque un ruolo chiave per il futuro della digitalizzazione.
Per queste ragioni, il Consiglio federale e il Parlamento raccomandano di votare Sì alla legge federale sui servizi d’identificazione elettronica.
In einem Podcast beantwortet Urs Paul Holenstein, Leiter Fachbereich Rechtsinformatik im Bundesamt für Justiz, Fragen zum E-ID-Gesetz. Das Gespräch führt Thomas Kläusli.
(Questo contenuto non è disponibile in italiano)
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Ultima modifica 07.03.2021