Un chiaro segnale contro la mutilazione degli organi genitali femminili

Berna. Il Consiglio federale accoglie favorevolmente l'introduzione di una nuova norma penale autonoma contro la mutilazione degli organi genitali femminili, poiché si tratta di un segnale chiaro, che contribuisce a impedire tali pratiche e a rafforzare la lotta contro tali usanze, come sostiene nel parere pubblicato mercoledì sul rapporto della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale.

Il Consiglio federale è consapevole che il diritto vigente punisce già tutte le forme di lesione degli organi genitali femminili, che rientrano nella fattispecie delle lesioni gravi o semplici, e dubita che la nuova fattispecie penale riesca effettivamente a risolvere i problemi relativi alle prove e alla distinzione da altri reati: anche applicando la nuova disposizione, infatti, non si potrà rinunciare a chiarire accuratamente i fatti e a raccogliere scrupolosamente le prove dei danni subiti dalla vittima, scrive nel suo parere.

Lottare con tutti i mezzi

Ciononostante, il Consiglio federale considera la modifica proposta idonea per motivi politici e ritiene che lanci un chiaro segnale per una lotta con tutti i mezzi contro tali pratiche. Inoltre, rammenta che il diritto penale non può essere l'unico strumento per tutelare le donne da lesioni degli organi genitali e rimanda all’importanza particolare che rivestono le campagne di informazione tra gli immigrati.

Anche i reati compiuti all'estero saranno puniti

Secondo la nuova disposizione penale, in futuro il diritto svizzero perseguirà la mutilazione degli organi genitali femminili indipendentemente dalla cittadinanza dell'autore e della vittima, dal luogo in cui è stato compiuto il reato e dal diritto ivi vigente, purché l'autore si trovi in Svizzera. Considerata la gravità dei reati e il fatto che le vittime sono spesso minorenni, il Consiglio federale concorda con la proposta di introdurre il principio assoluto dell'universalità.

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Ultima modifica 25.08.2010

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