Al centro dei colloqui tra i due Ministri vi sono stati vari aspetti di politica migratoria. La consigliera federale Sommaruga ha apprezzato i molteplici sforzi profusi dall’Italia nei confronti dei profughi, in particolare per quanto riguarda la registrazione al loro arrivo. A tale riguardo la Consigliera federale ha garantito al ministro Alfano un ulteriore sostegno da parte della Svizzera, ossia una maggiore presenza di esperti della Segreteria di Stato della migrazione in seno a EASO, l’ufficio europeo di sostegno per l’asilo, presso gli hotspot, più agenti del Corpo delle guardie di confine in seno all’agenzia per la sicurezza delle frontiere Frontex in Italia nonché controlli comuni sui treni diretti da Milano a Briga e alla Francia. Durante l’incontro si sono affrontati anche temi stringenti di rilevanza europea, come ad esempio gli sviluppi del sistema Dublino e del Sistema europeo comune sull’asilo.
I due Ministri si sono assicurati reciproca collaborazione in materia di politica migratoria consolidando in particolare l’approccio comune nell’applicare gli accordi di Schengen e Dublino. Hanno inoltre sottolineato la buona cooperazione delle forze di polizia dei due Paesi che, a loro parere, va intensificata.
Dal 1° novembre 2016 è in vigore l’accordo bilaterale sulla cooperazione di polizia e doganale tra l’Italia e la Svizzera, sottoscritto da entrambi i Ministri nell’ottobre del 2013. Il 22 novembre 2016 a Roma, la direttrice dell’Ufficio federale di polizia (fedpol), Nicoletta della Valle, e il capo della polizia italiana, Franco Gabrielli, hanno firmato il protocollo di applicazione. L’accordo rafforza la cooperazione transfrontaliera e permette anche di formare pattuglie miste che contribuiranno a intensificare la lotta alla tratta dei migranti.
Visita all’hotspot di Taranto
Nel maggio del 2015 la Commissione europea ha proposto di creare i cosiddetti hotspot, dove registrare e identificare i profughi al momento dell’arrivo. Tali strutture, presenti in Grecia e in Italia, sono gestite dalle autorità locali insieme ad agenzie comunitarie (in particolare EASO, Frontex, Europol), dal Ministero dell’interno e da organizzazioni non governative. Dopo l’identificazione negli hotspot, le persone bisognose di protezione sono trasferite in altri Stati Dublino nell’ambito del programma europeo di ricollocazione cui aderisce anche la Svizzera che finora ha accolto 133 richiedenti l’asilo provenienti dall’Italia e 28 provenienti dalla Grecia.
L’Italia conta attualmente quattro hotspot, uno dei quali a Taranto, dove la consigliera federale Sommaruga si recherà nel pomeriggio per conoscere da vicino le attività del centro e per incontrare il sindaco di Taranto Ippazio Stefáno e il prefetto Umberto Guidato. Prima di recarsi nel capoluogo pugliese, la Consigliera federale ha incontrato a Roma Stéphane Jaquemet, il delegato per il Sud Europa dell’Alto commissariato dell’ONU per i rifugiati, anch’esso impegnato presso l’hotspot tarantino.
Ultima modifica 25.11.2016
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