Verifiche periodiche in vece di rigida regolamentazione - Votazione dell'8 febbraio 2004 sull'iniziativa popolare "Internamento a vita"

Berna, 19.01.2004 - L'iniziativa sull'internamento e il nuovo Codice penale intendono entrambi proteggere la collettività dai criminali pericolosi. Questo è in sostanza quanto ha comunicato lunedì ai media il consigliere federale Christoph Blocher che ha, nello stesso tempo, indicato anche la differenza fondamentale: mentre, con la sua rigida regolamentazione, l'iniziativa accetta che anche i criminali per i quali è dimostrato che non sono più pericolosi devono restare internati, il nuovo Codice penale prevede che il sussistere delle condizioni per l'internamento sia verificato periodicamente.

Il consigliere federale Blocher ha illustrato che, per evitare errori in occasione di tali verifiche, l'autorità responsabile, nel decidere se un criminale debba essere liberato dall'internamento, si fonda sulla perizia di un esperto indipendente, sul rapporto redatto dalla direzione dell'istituto nel quale è eseguito l'internamento e sulla valutazione di una commissione peritale, conformemente alla nuova Parte generale del Codice penale che entrerà in vigore nel 2006 e convalida la prassi attualmente seguita dai Cantoni. Il capo del DFGP ha inoltre fatto notare che le innovazioni introdotte con il nuovo Codice penale vanno oltre rispetto alle proposte dell'iniziativa. Il Consiglio federale e il Parlamento preferiscono le nuove disposizioni penali all'iniziativa sull'internamento.

La consigliera agli Stati ginevrina Micheline Spoerri ha sottolineato che, rispetto all'iniziativa, il nuovo Codice penale offre alla collettività una migliore protezione dai criminali pericolosi. In particolare ha analizzato le contraddizioni dell'iniziativa per quanto concerne la liberazione anticipata: paradossalmente l'iniziativa garantisce ai criminali pericolosi più "seconde opportunità".

Forte della sua esperienza, il consigliere di Stato turgoviese Claudius Graf-Schelling ha impostato la sua relazione sul fatto che i Cantoni sono stati i primi a reagire ai tragici omicidi commessi all'inizio degli anni Novanta. I Cantoni hanno preparato un elenco di criteri e istituito una commissione peritale che permettono di stabilire se un criminale rappresenta un pericolo per la collettività. Da quando le commissioni peritali esaminano i singoli casi, i criminali recidivi e pericolosi liberati dall'esecuzione della pena non costituiscono più un problema.

Heinrich Koller, direttore dell'Ufficio federale di giustizia, ha illustrato come l'iniziativa sia compatibile con la CEDU soltanto grazie a un'interpretazione molto lata del suo tenore. Nel caso dell'accettazione dell'iniziativa, occorrerebbe introdurre nel Codice penale una seconda forma d'internamento che consideri le esigenze del preminente diritto internazionale pubblico.


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Ultima modifica 30.01.2024

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